



L’opinione tecnica del nostro esperto Fabio Pauluzzo
Alla vigilia del GP inaugurale della stagione di Formula 1 analizziamo quanto è emerso nel corso delle 3 sessioni di test invernali, per ipotizzare la nuova composizione della griglia di partenza, peraltro sempre meno nutrita a causa delle difficoltà economiche dei team più piccoli. Lo strumento primario per valutare le prestazioni viste a Jerez de la Frontera e a Montmelò sono ovviamente i tempi sul giro. Tuttavia, se ci limitassimo a considerare i migliori riscontri cronometrici di giornata, rischieremmo di ricavarne indicazioni parziali, se non addirittura fuorvianti. Ciò vale in particolar modo per le prime due sessioni di test, nel corso delle quali i top team si sono concentrati prevalentemente sulla ricerca dell’affidabilità e sulla messa a punto delle nuove monoposto, effettuando stint medio lunghi con coperture Medie o Soft. Altri team, tipo Sauber, hanno invece immediatamente ‘calzato’ le Supersoft alla ricerca del tempone, per attirare potenziali sponsor. Oltre al divario di prestazioni tra mescola Soft e Supersoft, che la Pirelli indica in circa 1″ al giro, è necessario considerare il quantitativo di carburante nel serbatoio, che può pesare per almeno altri 4-6/10 di secondo sulla singola tornata.
Solo n...
Continua...Anno nuovo, Ferrari nuova. Ma come sarà? I test invernali sono stati incoraggianti, ma ricordiamoci che è sempre la pista il termometro della febbre rossa, quella che i milioni di tifosi ferraristi si aspettano di avere con la monoposto del Cavallino ai primi posti, sul podio, se non addirittura su quello più alto. Dopo il 2014 disastroso – come ha detto il numero uno di Maranello – il 2015 si prospetta difficile. E noi aggiungiamo: difficile sì, ma non impossibile. A tenerci uniti e tifare compatti una fede incrollabile per il Cavallino rampante, che da un po’ di tempo (anche troppo) non è proprio così baldanzoso come dovrebbe. Non si alza più sulle zampe posteriori per scattare deciso verso il traguardo, e tutti (o quasi) lo superano.
E’ dunque l’ora della riscossa, anche se Sergio Marchionne ipotizza la vittoria nel campionato del mondo di Formula 1 non prima del 2018. Se non si riesce prima, almeno però possa essere un crescendo continuo di prestazioni e risultati per arrivare al gradino più alto, senza tentennamenti e ancor peggio passi indietro. Un progresso costante, seppur lento, che rechi ottimismo e riaccenda la passione per questa “rossa” davvero molto sbiadita. In bocca la lupo allora ai due prodi scudieri, Raikkonen e Vettel, per far vedere a tutto il mondo che la Ferrari c’è e si batte contro avversari ben quotati, almeno ad armi pari. A Melbourne il primo verdetto. Forza Ferrari!
E’ con piacere che torniamo a scrivere dell’autodromo del Friuli Venezia Giulia, dopo diversi tentativi di costruzione negli ultimi trent’anni. Dovrebbe andare in cantiere quello
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