



Editoriale Nr. 224
Doveva essere l’anno del riscatto per la Ferrari in Formula 1 e invece è diventato l’anno del disastro. Un 2014 da dimenticare per i tifosi della Rossa di Maranello, mai così delusi in tanti anni di gloriosa e onorata carriera. Una delusione cocente che non lascia spazio a speranze per un immediato riscatto. Nemmeno un gran premio vinto (non succedeva da un sacco di anni), posizioni nelle classifiche da formazione di serie C, distanti anni luce dai leader tedeschi incontrastati, con un Alonso sempre al top – ma senza un mezzo meccanico adeguato – e un Raikkonen inguardabile. E il brutto è che non sappiamo ancora se la Ferrari sia riuscita a toccare il fondo, perché almeno da quello si potrebbe un po’ risalire. Niente: buio pesto. E ora che si fa?
Marchionne e Arrivabene (speriamo che almeno il cognome porti fortuna!) hanno rivoluzionatol’assetto organizzativo, cacciando chi non è stato all’altezza e inserendo persone nuove e forse più motivate. La vecchia guardia – con in testa Montezemolo – è stata messa da parte con la speranza di risolvere i problemi in seno al team del Cavallino, affatto rampante. Direi piuttosto bolso. Attacchiamoci allora al vecchio detto popolare “Scova nova, scova ben!” per ritagliarci un barlume di speranza per un 2015, che non si prospetta proprio dei migliori, con tanto bisogno di essere smentito.
Continua...L’opinione tecnica del nostro esperto Fabio Pauluzzo
Scontata passerella Mercedes nel finale di stagione. Ferrari ai minimi storici
Come ampiamente prevedibile, la Mercedes si è aggiudicata con merito entrambi i titoli mondiali piloti e costruttori, quest’ultimo con largo anticipo rispetto alla conclusione del campionato F1 2014. Nonostante il netto vantaggio palesato dal team tedesco a inizio anno, Mercedes ha addirittura portato in pista più novità dei rivali nel corso della stagione, pertanto il gap dai team rivali non si è affatto ridotto e lascia presagire un campionato 2015 ancora all’insegna del dominio delle frecce d’argento. Le W05-Hybrid di Hamilton e Rosberg hanno beneficiato dell’evidente primato della power-unit Mercedes, manifestando anche una netta superiorità in altre aree, dall’aerodinamica alla meccanica, con menzione particolare per la raffinata geometria delle sospensioni anteriori (a diapason) e posteriori.
Gli in...
Continua...Domenica sullo spettacolare circuito di Yas Marina si disputerà l’ultimo Gran Premio della stagione 2014 di Formula 1. La gara ha la particolarità di essere l’unica che si corre con due condizioni di luminosità completamente diverse: la partenza, infatti, avviene nel tardo pomeriggio, con la luce naturale, ma presto il sole tramonta, l asciando il compito di illuminare la pista ai potenti riflettori sparsi lungo i 5.554 metri disegnati da Hermann Tilke. La Formula 1 ci arriva con ancora il titolo piloti da assegnare e la gerarchia del campionato Costruttori da definire. La Scuderia Ferrari vuole quindi chiudere la stagione al meglio, cercando di massimizzare le opportunità offerte dal doppio punteggio che solo questa gara mette in palio, con verdetti finali ancora da scrivere.
Il parere tecnico di Fabio Pauluzzo
Sebbene sia stato superato da poco il giro di boa della stagione 2014, i principali verdetti del Campionato di Formula 1 sono già stati emessi. La netta supremazia del team Mercedes ha ristretto la lotta per il mondiale ai due alfieri della stella a 3 punte. Red Bull è riuscita a salvare una stagione iniziata malissimo – ricordiamo che la RB8 non risucì a prendere parte ai primi test invernali a causa di serissime problematiche tecniche – mentre versa in serie difficoltà la Ferrari, che solo nei (pochi) circuiti favorevoli alle caratteristiche della F14T (per esempio Cina e Ungheria) riesce faticosamente a competere per qualche piazzamento a podio. In questo terzetto si inserisce la Williams, che adottando soluzioni di derivazione Mercedes – non solo la Power Unit – sta seriamente insidiando il terzo posto della Ferrari nel mondiale costruttori.
Come n...
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